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      13 detto, durando l'istesso vento, durò anco l'istesso aere con neve, e il ghiaccio correndo giú si andava urtando un pezzo con l'altro con gran strepito, sí che metteva terrore anco a chi l'udiva.
      14, spirando impetuosamente greco levante e durando l'istesso crudo aere, il mar di nuovo fu a fatto congelato e levossi un gran freddo; sí che i nostri ammalati, i quali col tempo indolcito troppo tosto s'erano esposti all'aere, di nuovo s'affliggevano.
      15 tramontana fece sereno; nel qual giorno di nuovo aprimo la casa, sí che si potesse uscire, nientedimeno il freddo ogni giorno cresceva e si faceva piú aspro.
      16 fu sereno molto, ma molto freddo, e a noi piú molesto, perché quando credevamo da quello esser liberati ci assaltava di nuovo cosí fieramente.
      17 l'istesso sereno, spirando l'istesso vento, e insieme l'istessa asprezza di freddo, sí che da questa perseveranzia eravamo molto afflitti, non sapendo ancora che cosa ci aveva a succedere, sendo il freddo intolerabile.
      18, continuando pur l'istesso vento, aere e freddo, il ghiaccio sempre piú si ingrossava e stringeva con gran fragore, il quale potevamo anco udire stando in casa, ma mal volontieri.
      19 non solamente perseverò l'istessa asprezza di freddo, ma di piú un gran nembo di neve sopragiunse, che del tutto serrò la casa, sí che non si poteva né uscire né vedere.
      20, stando pur il vento e l'aere nello stesso stato, e cominciando le legna a mancare, non sapevamo piú che fare, percioché senza legna ci bisognava morir di freddo, ma ci erano tanto mancate le forze che non ci bastava piú l'animo di andarne a condurre.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486