Pagina (1407/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      9 fu sereno, ma presso sera fu molto turbato; ma durando l'istesso vento il mare sempre piú si apriva, e noi prendevamo allegrezza, rendendo grazie a Dio che ci aveva liberati dal freddo passato e da quel orribile e intolerabil verno, sperando che in breve ci avrebbe concesso una benigna uscita.
      10 aprile fu aere crudele, suscitando greco una gran tempesta e un gran carico di neve, onde il ghiaccio che era scorso giú di nuovo tornando in su coperse tutto il mare.
      11 detto fu sereno, crescendo il vento, per il che i pezzi di ghiaccio montando l'un sopra l'altro s'inalzavano grandemente.
      12 detto l'istesso e li due precedenti giorni.
      13 fu sereno e tranquillo, onde, calzati gli scoffoni fatti de' cappelli di che sentimmo utilità grande, conducemmo delle legna in casa.
      14, perseverando il sereno, benché spirasse ponente, cosí alti monti di ghiaccio avevano cinto d'intorno la nave che era una cosa orribile a vedere, e meraviglia grande che non andasse in minuti pezzi.
      15, spirando tramontana, fu sereno e tranquillo, nel qual giorno andammo sette alla nave per veder in che stato fusse, e la trovammo nello stato di prima. Ritornando, ci venne incontro un grand'orso, al quale ci apparecchiamo far resistenza, ma ciò vedendo cesse. Andando poi al luogo di donde era venuto, osservammo se vi fusse qualche spelonca, e trovammo una gran grotta nel ghiaccio profonda l'altezza d'un uomo, angusta nell'entrata, ma dentro ampia molto, nella quale avendo cacciate le nostre aste volemmo far prova se vi era dentro altra bestia; ma non vedendovi niente uno de' nostri entrò nella grotta, ma non discese troppo a basso, percioché era troppo orribile a vederla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Dio