Indi caminando lungo la costa del mare vedemmo il ghiaccio aggrumato tant'alto l'un pezzo sopra l'altro, verso la fin di marzo e il principio d'aprile, che parevano città intiere con le sue torri e bastioni.
16 aprile, spirando maestro, l'aere freddo cominciò alquanto a sminuire il ghiaccio.
17 aprile, ponente fece sereno; perciò sette di noi andammo alla nave, alla qual pervenendo vedemmo l'acqua aperta nel mare, onde per argini di ghiaccio e monti quanto piú commodamente potemmo caminando giungemmo all'acqua, la quale per 6 mesi o 7 non avevamo veduto. Osservammo nell'acqua un picciolo uccello che notava, il quale vedutici si tuffò sott'acqua. Ciò a noi fu augurio che 'l mare era piú aperto che innanzi, e già s'approssimava il tempo che si avesse a dileguar il ghiaccio.
18 detto, durando l'istesso aere e vento, misurammo l'altezza del sole, la qual trovammo gradi 25 e minuti 10. La sua declinazione fu gradi 11, minuti 12, i quali detratti della altezza ritrovata, restano gradi 13, minuti 58; quali detratti di 90, l'altezza del polo si trova di gradi 76, minuti due. Dipoi noi 11 conducemmo una carretta di legna a casa. La notte l'orso montò su la nostra casa, ma, sendo usciti tutti con arme di diverse sorti, udito lo strepito fuggí.
19 tramontana fece sereno. Quel giorno cinque di noi entrammo nel bagno, dal quale grandemente fummo ricreati e restituite le forze.
20 detto, continuando l'istessa serenità, benché spirasse ponente, cinque di noi, andati al luogo dove toglievamo le legna, portammo sopra la carretta una caldaia con altre cose necessarie per lavar le camicie, percioché quivi avevamo le legna in pronto, e vi era bisogno d'abondanzia per disfar il ghiaccio e scaldar l'acqua e poi di nuovo ad asciugar le camicie, percioché manco faticoso o difficile ci pareva ciò fare che condur le legna a casa.
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