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      16 fu molto sereno tempo, e si allegrarono i marinari della risposta del patrone, benché paresse loro che gli aveva differito troppo. Ma vi bisognava molto tempo ad accommodar lo schiffo e battello, sí che fusse buono da navigar in mare, perciò parve ad alcuni che fusse bene a segarlo per mezo per allongarlo: il che, se bene pareva commodo, nondimeno avrebbe apportato incommodità, perché, quanto fusse stato piú commodo al far vela, sarebbe stato piú faticoso a portarlo sopra il ghiaccio, come ci convenne poi fare.
      17 e 18 fu ancor sereno, e cominciammo ad annoverar i giorni fin che apparecchiassimo di partire.
      19 fu sereno e tranquillo, e 4 de' nostri andarono alla nave e alla riva del mare, a vedere per dove fusse miglior strada per condur le barche nell'acqua.
      20 maggio fu aere crudo, spirando greco, il quale di nuovo fece tornar in su il ghiaccio. Sul mezogiorno chiamammo il nocchiere e gli dicemmo che omai era tempo che apparecchiassimo ogni cosa, acciò, se ci fusse data commodità di partire, qualche cosa non ci avesse trattenuto. Rispose egli che gli era cosí cara la sua come a noi la nostra salute, ma che apparecchiassimo fra tanto le vesti e altre massericie e che le rappezzassimo, che ciò poi non ci trattenesse, e che cosí aspettassimo il fine di maggio, e poi che metteressimo all'ordine e lo schiffo e il copano.
      21 fu sereno, ma greco faceva pur tornar su il ghiaccio; nientedimeno ci andavamo ponendo ad ordine delle cose necessarie intorno alli nostri corpi, perché non ci mancasse o trattenesse cosa alcuna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486