22 fu sereno, e mancando le legna rompemmo un muro di legno dell'entrata della casa per far fuoco.
23 sereno, perciò alcuni de' nostri andarono a lavar le loro camicie al luogo delle legna.
24 similmente sereno e tranquillo, ma poca acqua aperta.
25, sendo sereno, togliemmo l'altezza del sole, il quale era alto gradi 35, e il polo 76.
26 sereno e bello, ma gran tempesta da greco; poi levata aggrumò di nuovo foltissimo ghiaccio.
27 spirando gagliardamente greco menò un crudo aere, e il ghiaccio veniva in su in gran furia; perciò a richiesta de' marinari concesse il nocchiero che col primo tempo s'apparecchiasse il partire.
28 di maggio la mattina fu aere crudo da greco, ma sul mezogiorno piú rimesso; e sette di noi andammo alla nave a pigliar quanto era necessario per apparecchiar la scaffa e copano, cioè un trinchetto vecchio a proposito per far vela nelle barche, di piú levate via le tavole dalli pareti, corde e piú cose altre.
29 di mattina fu buon tempo, e dieci de' nostri andarono per tirare il copano presso la casa per accommodarlo; ma lo trovammo sepolto molto in giú sotto la neve, e con gran fatica lo cavammo, e volendolo poi tirar alla casa non potevamo, per la magrezza e debolezza, per il che molto s'attristavamo, temendo di aver a morire nelle fatiche. Ma il nocchiero ci esortava e inanimava a far qualche cosa di piú delle forze nostre, percioché da quello dipendeva la salute nostra e la vita, percioché, se non tiravamo quel copano e lo riparavamo, ci bisognava star quivi e diventar cittadini della Nuova Zembla, e quivi averci a sepellire.
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Nuova Zembla
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