6 detto, la mattina fu buon aere, spirando greco; perciò con i legnaiuoli andammo alla barca a finirla, e insieme tirammo due carrette di vettovaglia e d'altro alla nave. Poi si levò una gran fortuna mista con neve, tempesta e pioggia, che per molto tempo non avevamo sentito, sí che i fabri convennero lasciar l'opra e tirarsi con noi a casa, dove non avevamo né anco luogo asciutto per stare, perché avevamo tolte le tavole per acconciar le barche ed era sola la vela tesa; e la neve appresso aveva cominciato a disfarsi ed empiva la strada, sí che bisognò lasciar gli scoffoni fatti di pelle e porsi le scarpe.
7 giugno, facendo vento gagliardo da greco, vedemmo di nuovo il ghiaccio tornar in su, ma sendo il sole in siroco fu chiaro; e di nuovo i fabri tornarono alla nave a fornir la barca, e noi mettemmo insieme le merci de' negociatori, quelle che ci pareva di voler levare, cioè le migliori e di maggior prezzo, e le involgemmo e coprimo per difenderle dall'acqua del mare, poiché avevamo a condurle nella barca scoperta.
8 detto, sendo sereno, tirammo alla nave quelle merci che avevamo apparecchiate, e i fabri avevano fabricato la barca, che la sera fu quasi compita. L'istesso giorno noi tutti tirammo lo schiffo alla nave, e l'allegrezza ci dava maggior forza e potere.
9 di giugno fu anco buon tempo. Quel giorno lavammo le nostre camicie e gli altri panni di lino, accioché tutto fusse apparecchiato quando fusse a partire, e i fabri fornirono le barche.
10 detto tirammo quattro carrette di merci alla nave.
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