19 fu assai buon'aria, spirando maestro e sul mezogiorno ostro, nientedimeno stavamo stretti dal ghiaccio, né vedevamo apertura alcuna in mare, giudicando sempre non potersi mai quindi liberare; nientedimeno ci consolavamo di nuovo ricordandoci che Dio molte volte fuori della nostra speranza ci aveva aiutati e liberati, con la qual speranza ci facevamo animo l'uno all'altro.
20, spirando ponente, fu assai buon tempo. Ed essendo il sole circa in siroco, cominciò Nicolò d'Andrea a peggiorare, sí che conoscevamo che non aveva a viver molto, percioché il vicario del governatore, venuto alla nostra barca, ci narrò in che stato s'attrovava esso Nicolò, e che si vedeva che non aveva a viver troppo. Allora Guglielmo di Bernardo disse: "Anco a me pare ch'io non abbia a viver molto"; ma noi non pensavamo che 'l suo male fusse cosí grande, perché ragionava con noi e leggeva sul giornale ch'io aveva fatto della nostra navigazione, e avevamo discorso di piú cose. Finalmente posto da parte il giornale, a me rivolto disse: "Gherardo, dammi da bere"; e come ebbe bevuto gli venne uno accidente cosí grande che subito volti gli occhi spirò, né vi fu tanto tempo di mezo che io potessi chiamar il nocchiero dall'altra barca prima che morire, sí che morí prima che Nicolò d'Andrea, il quale poco dopo lo seguí. Questa morte di Guglielmo di Bernardo ci apportò non poca malinconia, percioché egli era il governator maggiore, nel quale noi si confidavamo; ma non si può né dee resistere alla volontà di Dio, alla quale anzi è nostro dovere d'acquietarsi.
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