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      È necessario che questi uccelli non avessero mai veduto uomini, né alcuno si fusse provato di prenderli, altrimenti sarebbero volati via, e che non si schifassero se non dalle volpi e altri selvaggi animali che non potevano montar in quegli altissimi e precipitosi scogli, e perciò avevano fatto quivi i lor nidi e stavano sicuri che qui non sarebbe asceso alcuno: e certo non fummo in picciol pericolo di spezzarsi le gambe e le braccia, spezialmente nello smontare per il precipizio dello scoglio. Avevano poi questi uccelli un ovo solo per ciascuno, posto sopra il nudo scoglio senza strame o cosa altra alcuna aggrumata: il che è da ammirare, che in cosí orribil freddo avessero potuto far ova, ma pur è verisimile che facciano un ovo solo, accioché il calor che covando mandano sia piú potente ed efficace in un solo ovo, nel quale penetra tutto, che se fusse diviso in molti. Trovamo anco qui molte ova, ma la maggior parte guaste. Quindi partendosi, trovammo vento a fatto contrario e tempestoso da maestro, e anco molto ghiaccio, qual ci sforzammo di superare, ma indarno. Finalmente torcendo il corso or in qua e ora in là dammo nel ghiaccio, nel qual stando vedemmo verso il continente molt'acqua aperta, alla quale volgemmo il corso. Il nocchiero, che col suo battello era penetrato piú in mare, vedendo noi in mezo al ghiaccio stimò che stessimo male, perciò dricciava il corso qua e là fuor del ghiaccio; ma vedendo al fine che noi facevamo vela, si diè a credere che noi vedessimo qualche apertura alla quale drizzassimo il corso, come era il vero, e cosí voltato a noi al continente appresso noi venne, ove trovammo un commodo porto quasi da tutti i venti sicuro, ma prese il continente dopo noi quasi due ore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486