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      Onde uno de' marinari, correndo alla barca, cavò fuori dell'acqua e la porse loro a gustare; quelli crollando il capo dissero: "No dobbre", cioè: "Non è buono". Allora il nostro nocchiero, fattosi piú presso, mostrava loro la bocca aperta, volendo significare che pativamo di mal di bocca e se conoscevano qualche rimedio. Essi stimando che fussimo oppressi dalla fame, e uno di loro correndo alla nave, portò un pan di segala tondo che poteva pesar circa 8 libre, con alquanti uccelli secchi, li quali noi accettammo con grato animo, e dammo loro incontro sei biscotti. Il nostro nocchiero menò due di loro de' primarii al suo battello, e fece loro un brindisi del vino che gli era rimaso. Intanto mentre stammo con loro conversammo con essi domesticamente, andammo alla loro abitazione, e al loro fuoco cuocemo alquanti biscotti nell'acqua per metter qualche cosa di caldo nello stomaco: e molto ci rallegravamo della loro conversazione, percioché per lo spazio di 13 mesi dopo che eravamo separati da Giovanni di Cornelio, non avevamo mai veduto uomo alcuno, ma solamente feroci e voraci orsi. Sí che eravamo allegri che eravamo vissuti tanto che fossimo ritornati negli uomini, dicendo l'un l'altro: "Ora sarà salva ogni cosa, poi che siamo giunti negli uomini", rendendo grazia a Dio della sua gran misericordia, che ci avesse serbati in vita fino a quell'ora.
      29 luglio fu assai buon aere, e la mattina cominciarono i Russiani ad apparecchiarsi a far vela, cavando fuora dello sparto del lito misto con arena alquanti vascelli di grasso di pesce, li quali avevano ascoso: e li portammo nelle loro navi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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