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      E continuava a soffiare il vento da siroco.
      27 fu tempo torbido e gran fortuna da tramontana e maestro tramontana, talché eravamo fermati in luogo troppo basso e fummo costretti a strassinare, massimamente nel colmo del crescente del mare, le barche piú in alto sopra la terra; le quali poste in sicuro in luogo piú alto, andammo piú lontani da' Russiani a scaldarci al loro fuoco e cuocer le cose a noi necessarie. In tanto mandò il nocchiero uno de' marinari al lido e alle barche, che accendesse il fuoco nella focaia che quivi era, accioché quando ivi andassimo trovassimo fuoco senza fumo; ma, mentre il marinaio venne qui e un altro gli venne dietro, crebbe talmente l'acqua e si gonfiò sí che portava via ambedue le barche con gran pericolo che perissero, percioché nel battello vi erano solamente due uomini e tre nello schiffo, i quali con gran pericolo e difficultà tenivano allargate dalla ripa le barche, perché non si rompessero. Noi ciò vedendo eravamo molto affannati, né loro potevamo giovare; nientedimeno ringraziavamo Dio che ci aveva condotto in luogo tale che, quando avessimo anco perduto i battelli, avressimo potuto andar piú inanzi, per quanto si vedeva. Quel giorno e la seguente notte fu una gran pioggia, che ci dava un gran travaglio, poi che si bagnavamo tutti, né ci potevamo difendere o coprire; ma quelli che erano nei battelli erano ancora in maggior pericolo, poiché con tal tempo erano sforzati a star sul nudo lido.
      28 d'agosto, con buon tempo tirammo i battelli in terra, per cavar fuori quello che in essi era rimaso e schifar il pericolo in che erano stati, percioché soffiava gagliardissimo il vento da tramontana e da maestro tramontana.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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