Cercava quelli che fuggivano la luce, senza giammai lagnarsi di coloro che gli rendevano male per bene, e un sì puro zelo, unito a tante eroiche virtù, induceva qualche volta i più ostinati alla conversione. Chi avea resistito alla forza dei discorsi e all'evidenza de' miracoli, si dava per vinto alla dolce persuasiva del suo esempio, o piuttosto all'interna virtù della grazia, che facendogli venerare la santità del predicatore lo conduceva gradatamente per la via della verità e della vita.
Tale era appresso a poco S. Francesco, che non meno dell'altro si sforzava d'inculcare a' suoi compagni nel sacro ministero di convertire gli eretici, l'adoprare la moderazione, la dolcezza, la carità, e la mansuetudine secondo lo spirito del Vangelo(21). Ma le passioni che agitano di continuo il cuore umano, è difficil cosa che non inducano chi è rivestito di qualche autorità e preminenza sopra gli altri uomini a non abusarne. Verso l'anno 1255. ad istanza di S. Luigi IX., Alessandro IV. dette al Provinciale de' Padri Domenicani, e al Guardiano de' Frati Minori di Parigi la soprintendenza sull'Inquisizione di tutto il Regno di Francia con la facoltà e potestà quasi assoluta di citare qualunque persona eretica o sospetta di eresìa, scomunicarla, accordar delle indulgenze a' Principi dediti a sterminare i colpevoli, e fare tutti gli atti necessarj per l'esercizio del loro impiego privativamente a qualunque altro Tribunale. In poco tempo affermano Fleury, e Racine, gl'Inquisitori si resero tanto odiosi unitamente a loro seguaci, che una tal giurisdizione concessa a Sacerdoti, che renunziato aveano per voto a tutte le cose mondane, inasprì al maggior segno i popoli contro di essi.
| |
S. Francesco Vangelo S. Luigi IX Alessandro IV Provinciale Padri Domenicani Guardiano Frati Minori Parigi Inquisizione Regno Francia Principi Tribunale Fleury Racine Inquisitori Sacerdoti
|