E che? gli risponde con volto sereno il Capo del terribil Tribunale del Sant'Ufizio, non sai che Dio punisce ne' figli l'iniquità de' loro genitori, che la spoglia de' rei di Lesa Divina Maestà appartiene a Ministri delle Divine vendette, come le viscere delle vittime appartenevano al Sacrificatore? Che lo schiavo nulla ha che non sia del suo padrone, e che i tuoi simili sono nati schiavi presso i Cristiani? Se vengono confiscati que' beni che tuoi non erano, cio è per farne un uso ben degno: e qual mai migliore può farsene di servirsi delle sostanze degl'infedeli per ricompensare i difensori della purità della fede? Non è egli giusto che una funesta stirpe paghi morendo la cura salutevole e penosa che noi ci prendiamo di ricondurla nella via della salute?... Uomini senza rossore, e senza fede, proruppe di nuovo ad alta voce il vecchio, la forza vi seconda, e la vostra ipocrisia abusa insolentemente dell'autorità di opprimerci... Non fu lasciato terminare quanto volea dire, e fu gettato nelle fiamme.
Dopo di esso si presentò al Tribunale un giovane semplice e timido nato fra i Cristiani, che amava una ragazza egualmente a lui semplice, e docile, e ne era corrisposto. Un rivale furioso e potente lo avea accusato di eresìa, e l'accusatore avea per complice un suo ben degno confidente. Tra il tetro orrore delle carceri e le torture il disgraziato giovane avea mille volte invocati la terra, e il Cielo come testimoni della sua fede, ma non era mai stato ascoltato. Comparendo davanti i Giudici alla vista del rogo raddoppiò i suoi pianti, e le sue grida: Ministri di quel Dio che adoro, e voi popoli; disse egli, protesto morendo, che sempre ho vissuto fedele alla Religione de' nostri padri, e credo tuttociò che fin dall'infanzia mi è stato insegnato.
| |
Capo Tribunale Sant'Ufizio Dio Lesa Divina Maestà Ministri Divine Sacrificatore Cristiani Tribunale Cristiani Cielo Giudici Ministri Dio Religione
|