Quel che vero si è, che l'Inquisizione tanto fece ed operò presso di lui, che lo indusse a scacciare più di due milioni di Mori da' suoi Regni. Questi avanzi degli antichi vincitori delle Soagne, dopo la perdita di Granata se ne stavano solo occupati nel commercio, e nella cultura delle terre, ed erano i soli attivi, i laboriosi nel paese dell'ozio. Essi proposero in vano di comprar la permissione di respirar l'aria di Spagna con due milioni di doppie d'oro, ma il Re pieno di religione e di timore dell'ira di Dio, se non liberava i suoi Regni dagl'infedeli, fu inflessibile. I primi Signori di Castiglia, e i Grandi, de' quali i Mori coltivavano le terre esposero a S.M. il danno, che a loro risultava da tal deliberazione, assicurandolo, che sarebbe stata l'intera rovina dello Stato in cui i Mori erano gli artigiani, e gli agricoltori. Per risposta ricevettero da Filippo un fulminante Decreto in data degli 11. Dicembre 1609., e nell'istesso giorno fu pubblicato a suon di tromba il Bando di tutti i Mori dai Dominj Spagnuoli in tutte le Città, ed in specie in Valenza, nel cui Regno erano più che altrove numerosi.
Le ragioni, che l'Inquisizione dimostrò al Re sulla necessità di scacciare questi sudditi furono sette(35): I.) Perchè vivevano insieme molti di loro, nè solamente interi villaggi, ma anche intere Città erano da essi soli abitate, onde si animavano e fortificavano nelle loro opinioni l'uno con l'altro, nè il Santo Ufizio potea sì facilmente scuoprire i più ostinati seduttori, come in altri luoghi ove erano mischiati con i Cristiani.
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