Restò la Regina atterrita a tal dichiarazione, e prevedendo quale scandalo ne sarebbe provenuto nel popolo, prese qualche tempo a risolvere, per consigliarsi col suo Confessore ed altri Teologi. Questi che erano d'accordo con gl'Inquisitori, per far sempre più risaltare la loro autorità le confermarono, che aveano ragione, onde quella Principessa meno ferma del marito ebbe la debolezza di acconsentire, che benchè morto venisse formalmente assoluto. Vestiti gl'Inquisitori degl'abiti Sacerdotali accompagnati da tutto il Clero Regolare con le Croci inalberate si portarono nella mattina del dì 9. agosto di detto anno nella gran Piazza di Lisbona, ed ivi assiso il grande Inquisitore sopra maestoso palco, citò per tre volte in presenza di tutto il popolo il Re Giovanni IV. a comparire avanti al suo Tribunale benchè morto da varj mesi addietro. Ciò detto il cadavere dell'estinto Principe venne portato in una lugubre cassa di cipresso, col seguito di tutta la Corte, de suoi due figli Alfonso, e Don Pietro, e della vedova Regina Regnante. Giunto il convoglio e posata la cassa in terra innanzi al palco Inquisitoriale con i Principi suddetti, i Cortigiani, e la Regina in piedi all'intorno, fu letto ad alta voce il processo, e la condanna di scomunica in cui era caduto. Aperta quindi la cassa, e scoperto il cadavere, che ivi giaceva imbalsamato, l'Inquisitore sceso dal palco; prese in mano una lunga bacchetta, e gli dette tre colpi in penitenza del preteso commesso delitto, indi gli concesse dopo diverse orazioni l'assoluzione di esser collocato in luogo sacro; poi con l'istesso treno se ne tornarono la Corte e i Frati al palazzo di loro residenza.
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