Non avrebbero i Papi mai immaginato a tempo della Lega, che Arrigo IV. chiamato a Roma il Bearnese sarebbe stato il mediatore fra essi, e il Veneto Senato. Quegli che Roma sotto Sisto V. avea scomunicato come Eretico recidivo fece levare la scomunica alla Repubblica di Venezia.(49)
Altri sconcerti e forti impegni nati erano pure per cagione dell' Sant'Ufizio nella Lombardia ed in specie a Milano. Nel 1322. Giovanni XXII. che risedeva in Avignione pubblicò un severo Munitorio contro Matteo Visconte Signore di Milano, che era Capo del Parito Ghibellino, che sostenea le ragioni degli Imperatori contro i Pontefici. Il Visconte non avendo risposto al Munitorio, venne tosto inviata una Bolla al Cardinale Bertrando Legato Pontificio, nella quale gli fu ordinato di citare Matteo a comparire davanti al Papa nel termine di un mese come incorso nella scomunica. Disprezzata anche questa intimazione, pensò il Papa di farlo processare come eretico, ma una tal procedura divenendo inutile contro un uomo armato, nè potendo ritardare le di lui operazioni militari, si venne al compenso di oppor la forza alla forza, e far predicare la Crociata contro di lui perchè non lasciava a' Vescovi esercitare le funzioni del loro Ministero, negava la resurrezione della carne, non obbediva all'Interdetto lanciato contro la Città di Milano, avea invocati, e consultati i Demoni, e tolta una ragazza a uno che l'avea sposata in faccia alla Chiesa per darla in moglie a un altro. Tre Inquisitori, e Gherardo Arcivescovo compilarono il processo, ed emanarono la Sentenza con la confiscazione de' beni, che non ebbe effetto veruno.
| |
Papi Lega Arrigo IV Roma Bearnese Veneto Senato Roma Sisto V Eretico Repubblica Venezia Sant'Ufizio Lombardia Milano Avignione Munitorio Matteo Visconte Signore Milano Capo Parito Ghibellino Imperatori Pontefici Visconte Munitorio Bolla Cardinale Bertrando Legato Pontificio Matteo Papa Papa Crociata Vescovi Ministero Interdetto Città Milano Demoni Chiesa Inquisitori Gherardo Arcivescovo Sentenza
|