L'intimazione notificata venne alla Corte perchè le fosse dato adempimento, e Cristina di Lorena, che ancora poteva molto nell'animo del Granduca Ferdinando II. suo Nipote poch'anzi uscito dalla sua tutela, lo persuase ad aver la debolezza di annuire alla richiesta del Papa, e dare in balia de' suoi persecutori il più dotto fra suoi sudditi, e il migliore ornamento della Corte da cui era stipendiato. Il Ministro Andrea Cioli Cortonese poco amico del Galileo coronò l'opera. Nulla valse l'implorar clemenza, e impetrar proroghe; bisognò che il dì 20. Gennaio 1633. non ostante la sua età settuagenaria, e il rigore della stagione, partisse il filosofo dalla Patria, e si mettesse in viaggio per Roma, ove dall'Inquisizione fu costretto a ritrattarsi pubblicamente di quanto avea scritto per contentare i maligni, e potè ascrivere a gran fortuna se gli fu restituita la libertà di ritornare a terminare i suoi giorni ove era nato benchè coperto di avvilimento.
Sotto il Pontificato di Urbano VIII. il S. Ufizio in Toscana animato dal maltalento dei Barberini suoi Nipoti scosse affatto ogni soggezione, nè conobbe più limite alcuno, ed ostentando l'indipendenza esercitò senza ritegno il suo furore. Fede ne fa la strepitosa condanna, che apportò tanto scandolo all'Italia del Canonico Pandolfo Ricasoli, del Prete Jacopo Fantoni, e della Faustina Mainardi. Nato era il primo in Firenze nel 1581. dalla nobil Famiglia di tal Casato dei Baroni della Trappola. Ebbe gran possesso delle lingue Latina, Greca, ed Ebraica, co' quali mezzi riuscì eccellente Oratore, Filosofo, e Teologo.
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