In Firenze nel detto anno 1754. si convenne che il S. Ufizio fosse composto dell'Inquisitore Minor Conventuale, e suo Vicario, e ne le Congregazioni intervenissero l'Arcivescovo, Locale e il Nunzio con tre Consultori, e tre Deputati assistenti Secolari rappresentanti la persona del Principe a cui si dovesse stare pel' voto decisivo. Su questo piede appresso a poco si è mantenuta l'Inquisizione fino alla metà del corrente anno 1782., essendo Inquisitore il P. Maestro Antonio Nenci, quando è piaciuto al Regnante Granduca PIETRO LEOPOLDO I. Totalmente abolirla per le ragioni che espresse sono nel seguente graziosissimo Editto.
PIETRO LEOPOLDO ec. ec.
Sapendo Noi esser' un preciso dovere inseparabile dalla Sovranità il far' uso dei mezzi, che ci somministra la Potestà Suprema per mantenere e difendere la Nostra Santa Religione nella sua purità, ci siamo determinati a ponderare con la debita maturità i diritti del Tribunale del Sant'Ufizio, ed i provvedimenti ordinati in diversi tempi nei nostri felicissimi Stati per contenere i suoi Ministri dentro quei limiti, che sono prescritti dal vero zelo, e dall'esempio dei primi secoli della Chiesa, nei quali anzichè la punizione, si cercava con la mansuetudine, e la carità ricondurre nel seno della Santa Fede chiunque aveva la disgrazia di traviare.
Abbiamo dovuto rilevare, che se la Chiesa dopo dodici secoli credè espediente di sospendere in qualche parte questa santa dolcezza, e creare dei Tribunali con Leggi di non più usato rigore, quali non potevano convenire ai Vescovi, dalla cui giurisdizione furono per ciò separate le Cause di Fede, vi potè essere costretta da cagioni affatto straordinarie, e dalla infelicità dei tempi.
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