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      Dopo questo costituto non mancò il Padre Vicario di fare più frequenti visite al carcerato sotto la solita ostentazione di amorevolezza, e di pietà, che diceva di sentire per la sua disgrazia, ma in verità per vedere d'indurre a confessare tuttociò, che si faceva, e si diceva nella Società de' Liberi Muratori, supponendo che vi si trattassero cose di Religione, come hanno sempre erroneamente creduto, o almeno mostrato di credere i Padri del S. Ufizio, i quali è certo, che fino dal 1736. fecero infinite ricerche in questo proposito, e fino d'allora presero di mira il Crudeli come uno di detta Società, le quali ricerche poi dettero causa di falso insorto romore, che vi fussero in Toscana trentamila eretici sotto il nome di Liberi Muratori.
      Il Carcerato, che sapeva benissimo non esservi in quella la minima cosa che potesse interessare il Tribunale del S. Ufizio, non altro poteva rispondere, che quando fosse stato Membro di quella non poteva essere gastigato, non essendo ciò nè contro l'onore d'Iddio, nè contro le leggi della Chiesa, e che ne sperava, che il Tribunale della S. Inquisizione sarebbe venuto in chiaro, mediante le giuste notizie che ne potevano avere, ma il Padre Vicario gli replicò, che non poteva sapere quali notizie avesse il S. Ufizio di sì fatta Società, e che riflettesse, che era stata emanata da Clemente XII. una bolla contro di essa, e però si risolvesse a palesare tuttociò, che era nell'Istituto de' Liberi Muratori, i nomi de' Soci, e quello del Protettore, assicurandolo che poteva mentovare senza alcun timore ogni genere di persone di qualunque rango, e condizione si fossero, ancorchè Principi, poichè quanto si diceva in quel Tribunale era occulto per sempre, aggiungendo, che lo scoprire la verità averebbe molto cooperato alla sua pronta liberazione, offerendogli per sì fatto modo una specie d'impunità; il Carcerato rispose a tutte le questioni di tal natura fattegli frequentemente in occasione delle visite del Padre Vicario, che aveva detta la mera verità, alla quale non aveva che aggiungere, pregandolo instantemente di stimolare l'Inquisitore a spedire la sua causa, che così sarebbe venuta in chiaro la sua innocenza, e la calunnia de' suoi avversari.


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Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana
di Modesto Rastrelli
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