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      ......, avendo avuta l'imprudenza di dirgli chiaramente, che non sarebbe escito dalle carceri del S. Ufizio, fino a che non avesse confessata in tutte le sue parti per vera l'ideale adunanza supposta dal detto...... Non ostante tutti questi maneggiati persistč sempre l'inquisito nel suo proposito di non tradire la veritą, e se medesimo, ne altro chiese al P. Vicario, che la sua interposizione per ottenere le difese, colle quali s'assicurava, che averebbe messo in chiaro la calunnia e la pazzia de' querelanti, e la falsitą dei supposti testimoni, che avevano deposto di questa immaginaria Assemblea. Ma consapevoli il Padre Vicario e il Padre Inquisitore di qual metodo s'erano serviti per opprimere questo infelice, e molte persone per rango e per merito assai rispettabili, procurarono sempre di operare in maniera colla Sacra Congregazione in Roma, che fosse ritardato l'ordine di ammettere alle difese l'inquisito, per cercare intanto nuovi illegittimi mezzi, onde tirare a fine la loro meditata impresa, vedendo di non avere ancora in mano con che venire a capo di quella, mentre sapevano che il deposto di uno de' due singolari testimoni, sopra del quale fondavasi la loro calunnia, era stato suggestivamente estorto per via di minacce abusandosi della stoliditą del Testimone, nota alla Cittą di Firenze, e che il deposto dell'altro Testimone, col quale pretesero di ammenicolare il primo, era stato scritto gratuitamente dal loro Cancelliere, ma non proferito dal Testimone, come fu chiaramente provato da un breve Processo difeso a Livorno dal celebre Auditore, allora Avvocato Querci, che ne aveva avuta la commissione dal Governo, dal qual Processo resulta, che egli non aveva mai deposto avanti al Padre Inquisitore di alcuna di quelle proposizioni contestate al Crudeli, ne averebbe potuto farlo, perchč non s'era mai trovato con lui in casa di Stoch, onde rovinando la base sopra la quale i Padri avevano appoggiata questa loro male architettata macchina, dubitarono che il carcerato colle sue difese, non solo averebbe fatto costare che esso non andava in casa Stoch di cui non era amico, ma che la detta mal supposta Assemblea non era altro, che un inventata favola de' Padri del S. Ufizio colorita con gli estorti suggestivi, ed alterati deposti de' mentovati due Testimoni(68), e in tal guisa non averebbero potuto ottenere il loro intento di rovinare per sempre quest'infelice, e di passare sull'istesso piede alla rovina degli altri.


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Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana
di Modesto Rastrelli
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