.... Si lasciò vincere da questo falso timore e ratificò in tutte quelle parti, che piacque all'Inquisitore il suo primo esame, e in questa forma ottenne l'intento desiderato; ma non s'accorse, che quell'istesso timore, che aveva sparso nel cuore del..... poteva produrre effetti totalmente contrari al suo desiderio. In fatti il giorno dopo si portò alla casa del suo Cugino Marchese...... e gettandosegli a piedi principiò a gridare "son morto son dannato" e per quanto tentasse detto suo parente di persuaderlo ad alzarsi, e narrargli la causa di questa sua disperazione ripetè sempre le medesime parole, ne potè ottenerlo se non dopo lungo intervallo di tempo, ed allora alzatosi in piedi piangendo, e singhiozzando gli disse, che egli aveva commesso il più enorme delitto che si potesse commettere da uomo alcuno, e gli raccontò come aveva denunziati, e se, e molti altri al Tribunale del S. Ufizio, e in modo particolare il Crudeli, come uno dei componenti la società de' Liberi Muratori benchè egli non fosse ascritto nella medesima, ed in oltre avea supposto, che in essa si parlasse di Religione e si sostenessero proposizioni ereticali individuategli dall'Inquisitore, e si facessero alcuni atti disonesti ed altre cose, che per brevità si tralasciano, e che si potranno vedere contestate al Crudeli nella sentenza lettagli, e riportata nel fine di quest'Istoria.
Qual restasse a simil' racconto il Marchese..... è più facile immaginarselo che descriverlo; procurò di consolare, e incoraggiare il.
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