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      Fece il Dottore Archi la richiesta limitata semplicissima difesa, e quella presentò al Tribunale unita ad alcune fedi autentiche, le quali convincendo d'incontrastabile falsità alcuni de' denunzianti, risultava sempre più chiara l'innocenza del querelato; ma per ovviare all'effetto suddetto, e contrario affatto al fine dell'Inquisitore di volere a qualunque costo far passare per reo il Crudeli, stimò a proposito di non trasmettere le dette carte alla Sacra Congregazione, e non mandare la presentata difesa scritta di mano dell'estensore, ma copiata da alcuno de Ministri del Tribunale per potere intanto ripurgarla e ridurla in modo che non sconcertasse le già concepite idee, e così poi emendata trasmetterla a Roma, conforme fece senza altrimenti incomodare il carcerato in fargliela vedere, e approvare come è di sole, e coerente alle regole di giustizia, essendosi in tal forma per soverchio zelo acquistato il merito d'aver fatto in questa causa le parti d'Inquisitore, di Querelante, di Attuario, e fino di Difensore.
      Tutte insieme però le riferite cautele non furono bastanti a persuadere i Ministri, che non ostante le medesime non fosse per rilevarsi il Crudeli, e per iscoprirsi l'insussistenza delle cose pretese contro di lui, e di ciò vivendo agitati, ed inquieti, pensarono a un nuovo strattagemma, onde opporsi a ciò che temevano, e quello concertato mandarono tosto in esecuzione nella maniera che segue.
      Il Padre Vicario, che erasi sempre impegnato d'assistere il reo per non mancare alle sue promesse coll'abbandonarlo sull'ultimo, presentatosi a Monsignor Nunzio gli disse, che non poteva in vero negarsi, non essersi potuti concludentemente provare in processo i delitti de' quali era stato accusato il Dottor Crudeli, ma per altro, come era piaciuto a S. Divina Maestà, ve ne era presentemente una sì forte riprova, da non averne più alcun dubbio, poichè l'inquisito tocco dalla mano d'Iddio, che non permette che alcuna cosa rimanga occulta, li aveva tutti confidati al suo Difensore, il quale poi per sgravio di sua coscienza ne avea fatta a lui la confidenza, della quale glie ne avanzava la notizia perchè gli servisse di regola, senza però propalarla o darne il minimo avviso a veruno.


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Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana
di Modesto Rastrelli
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