Le navi fenicie esplorarono prime le rive europee, e col magistero degli scambi strinsero rapporti tra le loro popolazioni e quelle del mondo orientale. Quando la figlia ebbe superata la civiltà della madre ed i viaggiatori greci si accinsero a continuare le scoperte dei marinai di Tiro, tutte le terre scoperte a nord del Mediterraneo furono considerate come parte d’Europa. Ed a questo modo, mentre da principio comprendeva probabilmente solo la grande penisola tracio-ellenica, s’ingrandì grado a grado per abbracciare l’Italia, la Spagna, le Gallie e tutte le regioni iperboree oltre le Alpi ed il Danubio. Per Strabone l’Europa, già conosciuta nella sua parte più frastagliata, più viva, era limitata ad oriente dalla Palude Meotide e dal corso del Tanais.
Da quest’epoca, i confini tracciati dai geografi moderni fra l’Europa e l’Asia furono portati più ad oriente. D’altronde, e si comprende, queste divisioni debbono aver tutte alcunchè di convenzionale, imperocchè l’Europa limitata nelle altre sue parti dalle acque del mare, ad Oriente tutta rinsaldata al territorio dell’Asia. Chi guardi alle sue frontiere della Siberia e del Caucaso, l’Europa non è in realtà che una penisola del continente asiatico. Tuttavia il contrasto tra le due parti del mondo è troppo considerevole perchè la scienza non debba distinguere l’Europa e l’Asia in due masse continentali. Ma dove è la vera linea di separazione? D’ordinario, i cartografi si attengono ai confini amministrativi, che al Governo russo piace di fissare tra i suoi immensi possedimenti europei ed asiatici, come dire al capriccio d’un Governo.
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