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      Nella parte occidentale del sistema alpino, cioè dal Mediterraneo al gruppo del monte Bianco, punto culminante dell’Europa, l’altezza media dei gruppi di montagne aumenta per gradi da 2,000 a più di 4,000 metri. Ad est del gran bacino angolare delle Alpi formato dal monte Bianco, il sistema cangia direzione, poi al di là delle due poderose cittadelle del monte Rosa e dell’Oberland, a poco a poco si abbassa. Ad oriente delle Alpi svizzere, nessuna vetta raggiunge l’altezza di 4,000 metri e la media altezza delle montagne scema circa di un terzo; ma laddove la regione alpina è meno alta si va grado a grado allargando a cagione dello allontanarsi dei gruppi e della divergenza delle catene. Mentre l’asse principale continua verso nord-est in direzione delle alpi svizzere, catene considerevoli, che raddoppiano lo spessore della massa si projettano a nord, ad est ed a sud-est. Sul meridiano di Vienna le Alpi propriamente dette hanno una larghezza non minore di 400 chilometri.
      Dispiegandosi a questo modo, il sistema alpino perde il suo carattere ed il suo aspetto; non ha più vette eccelse, nè ghiacciai, nè nevai; a nord si inclina a poco a poco verso la valle del Danubio; a sud, si ramifica in catene secondarie sul piedestallo che gli vien fatto dall’altipiano rigonfio della penisola Illirica. Malgrado l’estrema differenza tra i quadri della natura alpina e le vedute del Montenegro, dell’Emo, del Rodope, del Pindo, tutte coteste creste alpine appartengono non di meno al medesimo sistema orografico.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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