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      Tutta la penisola tracio-ellenica deve essere considerata come una continuazione naturale delle Alpi. Altrettanto si dica della penisola Italiana, perchè nella sua immensa curva la catena degli Apennini continua perfettamente quella delle Alpi Marittime ed è veramente difficile sapere dove debba essere tracciata la linea convenzionale di separazione tra le due catene. Infine, tra le catene di montagne, che si connettono al sistema alpino, giova pur noverare i Carpazî, isolati a poco a poco dal lavorìo delle acque durante il moderno periodo geologico. Nessun dubbio, che una volta la cerchia di montagne formate dai piccoli Carpazî, dai Baschidi , dal Tatra, dai Grandi Carpazî e dalle Alpi Transilvane si univa da un lato alle Alpi austriache, dall’altro ai contrafforti dei Balkani. Il Danubio si aprì due porte traverso a questi baluardi; e sono due porte anguste seminate di rocce, e dominate da alte pareti verticali.
      La forma dei gruppi alpini e del labirinto di catene orientali doveva esercitare sulla storia d’Europa e per conseguenza del mondo, l’influsso più decisivo. I Barbari non avevano altre vie fuor di quelle aperte da natura, i popoli asiatici potevano penetrare in Europa per due sole vie, quella del mare o quelle delle grandi pianure del Nord. Ad occidente del mar Nero, trovavano dapprima i laghi e le lagune difficili a sormontare dalla valle del Danubio; poi dopo aver superati questi ostacoli, incontravano quell’alta barriera di montagne, al di là delle quali un labirinto selvaggio di gole e di rupi metteva capo alle regioni, allora inaccessibili, delle nevi eterne.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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