Tutti i litorali della Grecia, della Tessaglia, della Tracia sono frastagliati da golfi o da larghi bacini che penetrano nelle terre; l’Italia e la Spagna offrono parimenti su tutto il loro contorno una serie di golfi e di curve sinuose; infine le penisole dell’Europa settentrionale, il Jydland e la Scandinavia, sono pure frastagliate dalle acque del mare in numerosissime penisole secondarie.
Le isole dell’Europa devono essere egualmente considerate come unite al continente, tanto più che in gran parte, acque poco profonde le separano dai prossimi continenti. Creta e le numerosissime isole sparse nel mar Egeo, gli arcipelaghi del mar Ionio e del litorale della Dalmazia, la Sicilia, la Corsica, la Sardegna, l’isola d’Elba, le Baleari sono in realtà null’altro che i prolungamenti o le stazioni esteriori delle penisole vicine. All’entrata del Baltico, l’isola di Själland e la Fionia non sono forse quelle che han dato alla Danimarca la più grand’importanza politica e commerciale? La Gran Bretagna e l’Irlanda, che facevano in altri tempi parte del continente, quantunque le acque poco profonde dei due bracci di mare abbiano fatto sparire gli istmi di congiunzione, non perciò dipendono meno dal continente. Anzi l’Inghilterra è divenuta il centro commerciale dell’Europa; essa tiene attualmente, nei movimenti di scambio del mondo intero, un posto analogo a quello che la Grecia occupava altre volte nel mondo limitato dal Mediterraneo.
È degno di nota il fatto che ciascuna delle grandi penisole d’Europa ebbe nell’istoria il suo giorno di preponderanza commerciale.
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