L’uniformità relativa e la moderazione delle pioggie assicurano dunque all’Europa un regime fluviale d’una grande regolarità. Non solamente i fiumi, ed i torrenti, ma anche i piccoli ruscelli, almeno al nord dei Pirenei, delle Alpi e dei Balcani, scorrono durante tutto l’anno; i loro accrescimenti e decrescimenti si mantengono d’ordinario in limiti ristretti; le campagne sono raramente inondate sopra grandi distese, e raramente sprovviste d’acque d’irrigazione. Grazie ad una ripartizione naturale più eguale, l’Europa può trarre maggior profitto d’una minor quantità d’acqua per l’agricoltura e la navigazione, che non le altre nazioni provviste d’una quantità d’acqua maggiore. Le alte Alpi contribuiscono molto a mantenere la regolarità del deflusso nel letto dei fiumi. L’eccedente d’umidità che esse ricevono, s’accumula in nevi e in ghiacci che discendono lentamente verso le valli e si fondono durante la stagione estiva. Egli è precisamente allora che i torrenti sono più debolmente alimentati dalle pioggie e perdono più acqua per causa dell’evaporazione; essi si asciugherebbero in gran parte, se i ghiacci delle montagne non sottentrassero alle acque del cielo. Così si stabilisce una specie di equilibrio nell’economia generale dei fiumi.
Il clima dell’Europa è dunque quello che offre più unità nel suo assieme, più varietà nei contrasti. Le correnti oceaniche, i venti, i caldi, i freddi, le pioggie e i corsi d’acqua hanno sopra questo continente un’azione regolare e moderata, che non hanno punto nelle altre parti del mondo.
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