Ma quali saranno questi uomini primitivi, che hanno saputo trarre profitto delle risorse offerte dalla natura e che ci hanno insegnato a trionfare de’ suoi ostacoli? Non lo sappiamo. Ritornando indietro di qualche migliaio d’anni, tutti i fatti spariscono nell’immensa tenebra della nostra ignoranza.
Non si conosce nemmeno qual sia la prima origine delle popolazioni europee. Siamo noi «figli del suolo,» siamo «rami di quercia» come dicono le tradizioni antiche nel loro poetico linguaggio, oppure sono gli abitanti dell’Asia i nostri veri progenitori, quelli che ci hanno dato le nostre lingue ed i primi principî delle nostre arti e delle nostre scienze? Infine, se l’Europa era già popolata d’Autoctoni quando gli emigranti del continente vicino sono venuti a stabilirsi in mezzo a loro, in qual proporzione seguì poi la fusione? Non è gran tempo si ammetteva come un fatto quasi incontestabile l’origine asiatica delle nazioni europee; si giungeva perfino a trovar sulla carta d’Asia la precisa regione in cui vivevano i nostri primi padri. Attualmente la maggior parte degli scienziati sono d’accordo nel cercare le tracce degli antenati sul suolo stesso che porta i discendenti. In quasi tutte le parti d’Europa, le incrostazioni delle grotte, le rive dei laghi e del mare, le alluvioni dei fiumi antichi, hanno offerto ai geologi molti avanzi dell’industria umana ed anche ossa, le quali attestano l’esistenza di popolazioni industriose lungo tempo prima della data presunta delle immigrazioni asiatiche.
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