Le isole Britanniche, considerate generalmente come un frammento di dominio etnico dei Germani, devono piuttosto esser reputate un terreno d’incrociamento fra le razze e le lingue dell’Oriente e del Mezzogiorno. Come l’antica popolazione celtica della Gran Bretagna, pura ancora in qualche provincia più remota, si è nullameno quasi tutta mescolata cogli invasori Angli, Sassoni, Danesi, così la lingua di questi conquistatori s’è intimamente incrociata col francese del medio-evo, e l’idioma ibrido che n’è risultato non è meno latino che tedesco. Favoriti dal loro isolamento in mezzo al mare, gli Inglesi hanno acquistato a poco a poco nei loro caratteri, nella loro lingua, nei loro costumi una notevole individualità nazionale, che li separa nettamente dai loro vicini del continente, Alemanni, Scandinavi o Celto-Latini.
Gli Slavi formano il terzo gruppo dei popoli Europei; un po’ meno numerosi che i Greco-Latini essi occupano un territorio molto più esteso; quasi tutta la Russia, la Polonia, una gran parte della penisola dei Balcani, una metà dell’Austro-Ungheria. Al-l’oriente dei Carpazî tutte le grandi pianure sono abitate da Slavi puri o incrociati con emigranti asiatici; ma all’ovest ed al sud delle montagne, la razza si trova divisa in numerose popolazioni distinte, in mezzo ad un caos d’altre nazioni. In questo dedalo di paesi danubiani, gli Slavi si incontrano coi Rumani di lingua latina, così come nelle due razze d’origine orientale, ma d’importanza secondaria pel numero, i Turchi ed i Magiari.
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