A guisa d’enorme fossato, l’alta valle del Ticino, scavata a sud del San Gottardo, segna di per sè stessa una separazione netta: le montagne del gruppo centrale della Svizzera discendono bruscamente da questa parte con ripidi pendii, mentre allungano verso nord pendii più dolcemente inclinati. Havvi però una parte del versante meridionale che s’espande in una piattaforma, prima di abbassarsi con moto rapido verso la vallata: è il mirabile bacino della Val Piora, sparso di bellissimi laghi incastonati d’estate in prati fioriti. Prolungandosi ad oriente, questa piattaforma va a raggiungere il viale di pascoli del Lukmanier, nel quale la cresta centrale delle Alpi sembra scomparsa completamente: non ne rimangono che rocce isolate, «testimoni» geologici delle montagne rase dal tempo.
     
      2. -- LA VAL PIORA E IL LUKMANIER.
     
     
      Il gruppo del Ticino, composto principalmente delle stesse rocce cristalline che formano il San Gottardo, sale più alto in una delle sue cime, il Basodino (m. 3,276), ma solo in un piccolo numero de’ suoi picchi sorpassa i 2.500 metri. Esposte al sole del mezzogiorno e ricevendo dai temporali quantità di pioggia relativamente assai considerevoli, le montagne del Ticino sono, in tutta la Svizzera, quelle che vanno soggette a più rapidi scoscendimenti dei fianchi: ogni picco, tagliato in larghi circhi d’erosione e fiancheggiato da talus di detriti, altro non è che la rovina di sè stesso; qua e là si vedono, nelle valli, tracce d’antichi laghi, temporariamente formati da frane, i cui materiali non ressero poi alla pressione delle acque; altrove si mostra il posto ove erano villaggi che furono schiacciati da cadute di pietre; ve n’ha anche di quelli che scivolarono giù dai fianchi montani con gli strati superficiali del terreno.