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      Al disotto dei pascoli superiori, i pendii sono coperti di quercie, faggi, nocciuoli, avornielli; boschetti di castagni circondano i villaggi sparsi sui contrafforti e sulle colline avanzate; più giù i gelsi e le vigne guarniscono le terrazze erbose disposte a gradinata sui declivi delle coste; il vasto anfiteatro delle montagne è tutto ammantato di verdura, all’infuori di alcune rocce a picco che si specchiano nelle acque del Ceresio. Sono già lontane le montagne del nord, è vera terra italiana.
      Mentre la Svizzera politica si prolunga nella Lombardia, l’alta valle italiana della Toce penetra fino ad immediata prossimità del Gottardo: in quel punto, all’ingiro di uno spazio largo men che 12 chilometri, scorrono, ognuno verso un punto differente dell’orizzonte, Toce, Ticino (fr. Tessin), Rodano (fr. Rhône). È uno stretto istmo di montagne, che, continuandosi nel Monte Leone e nelle altre cime del Sempione, ricongiunge, al nodo del San Gottardo, le masse imponenti del Monte Rosa e del Monte Bianco, prolungamento diretto della stessa catena. Le creste, che riuniscono gli uni agli altri questi gruppi, hanno dovuto subire enormi degradazioni nelle epoche anteriori della terra. Quando queste montagne avevano ancora la loro forma primitiva, la cresta principale si dirigeva da nord-est a sud-ovest, secondo l’asse normale delle Alpi elvetiche. Una linea ideale tracciata in questo senso incontra tuttora cime altissime, segnatamente i Mischabelhörner, che sono le sommità più elevate contenute per intiero nel suolo svizzero.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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