IL GHIACCIAIO DELLA BLUMLISALPDisegno di Fr. Schrader, da una fotografia del Sig. Beck, membro del Club Alpino.
All’estremità orientale della catena dell’Oberland, i ghiacciaj dell’Aar, meno grandi di molti altri e scomparenti in certi punti sotto i fanghi e gli ammassi di pietre, hanno un interesse d’altro genere. È là che il celebre Agassiz e parecchi compagni di studio hanno bivaccato per più estati successive, allo scopo d’osservare e comprendere la trasformazione delle nevi in ghiaccio, il trasporto delle morene, il lento movimento dei ghiacciaj e tutti i fenomeni della vita delle Alpi nevose. La rupe, che serviva di riparo a que’ coscienziosi esploratori, «l’Hôtel des Neuchâtelois» come essi l’avevano gaiamente designata, non esiste più ora: trascinato dal ghiacciajo, l’enorme blocco s’è frantumato in un gran numero di pezzi, che sono caduti a piè della morena, dove si frammenteranno ancora finchè il torrente non se ne impadronisca e li riduca in polvere. Il luogo, nel quale vennero fatte ricerche così importanti sui ghiacciaj, resterà sempre per gli scienziati una sede classica di studî.
7. -- I DIABLERETS.
Molto difficili a superarsi e per lunga pezza anche riputate inaccessibili, le alte vette scistose dell’Oberland sono sempre nobili mete da attingere per quanti amano le ascensioni; ma le vette calcari, che si elevano molto meno alte ad ovest, sul prolungamento occidentale della catena, e sopratutto i promontori avanzati delle giogaie del nord, come il Faulhorn, il Niesen, lo Stockhorn, offrono vedute che non sono meno belle benchè abbiano agli occhi degli audaci lo svantaggio d’esser facili a raggiungere: nel sedicesimo secolo v’erano già passeggieri che compievano l’ascensione di quelle cime, mentre del picco della Jungfrau, uno de’ primi ad esser superati nell’Oberland, non si fece la salita che nel 1811.(10) Su quelli osservatorî relativamente modesti, situati fra i 2,200 ed i 2,700 metri d’ altezza, ci troviamo come sospesi fra i colossi ammantati di neve e la valle, e di là, possiamo farci un’idea più giusta delle proporzioni dell’insieme; si vedono ad un tempo il fiero profilo dei monti, i nevai, i campi di ghiaccio, i pascoli e le foreste, le valli ridenti ed i bei laghi azzurri, che qua riflettono balze a picco, là sono orlati di giardini e di praterie.
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