Dalle vette del gruppo della Bernina, del Roseg, del Morteratsch, si contempla un’estensione di nevi e di ghiacciai che misura non meno di 30 chilometri da est ad ovest, e termina nelle valli in fiumi d’acqua cristallizzata della forma più elegante. Ma la veduta più bella è quella di cui si gode dalle cime isolate che sorgono dirimpetto ai ghiacciai, a nord della profonda valle di Pontresina. Dalla vetta suprema del Piz Languard o «Lungo-sguardo» si vedono non solo i Monti Bernina e le Alpi dei Grigioni, le montagne del Tirolo e quelle del nord della Svizzera, ma anche, per disopra al nodo del San Gottardo, le punte del Monte Rosa, fino al profilo incerto delle Alpi Francesi. La vetta del Piz Linard, che s’innalza a nord, sull’altro lato della vallata dell’Inn e sui confini del Vorarlberg austriaco, domina pure un panorama molto esteso. Sorge esso in mezzo a parecchi monti, di un’altezza quasi eguale, che formano insieme il gruppo della Selvretta, costituito delle rocce più diverse, dal gneiss e dagli scisti cristallini ai terreni eocenici. Vi si trovano anche, presso Schuols e Tarasp, nella vallata dell’Inn, sorgenti di gaz acido carbonico, le sole che siano state osservate di questo genere, perchè scaturiscono da un suolo formato non di lave, ma di rocce scistose decomposte, e sono probabilmente in rapporto con fontane acidule che sgorgano più basso: intorno ad una di queste moffette, i piccoli animali, vertebrati ed articolati, uccisi dal gaz deleterio, sono talvolta tanto numerosi da ricoprire il suolo con un denso strato di avanzi.
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