In molti altri distretti del Giura svizzero, le muraglie parallele delle montagne sono perforate da chiuse, le cui pareti si sviluppano ora in dirupi irregolari, ora in vasti anfiteatri, e nelle quali passano correnti d’acqua, fiancheggiate da strade comuni o da strade ferrate: tali sono le gole che fanno comunicare Bienne con la valle di Saint-Imier, quelle che riuniscono la valle di Court a Delsberg passando per Münster, quelle d’Untervelier che sono percorse dalla Sorne, affluente della Birs; tale sopratutto è la chiusa grandiosa che permette al Doubs, dapprima diretto col suo corso verso il Reno, di ripiegarsi su se stesso e rientrare in Francia per finire nella Saona, nel Rodano, nel Mediterraneo. Ci sono anche chiuse incomplete alle quali l’uomo ha dovuto dare l’ultima mano: così la forra di Pierre-Pertuis (petra pertusa) era quasi terminata, nei due versanti, dalla natura, ma i Romani doverono perforarne la chiave di volta col mezzo d’una galleria che serve ancora ai viaggiatori.
13 -- MEANDRO DEL DOUBS A SAINTE-URSANNE.
Tranne d’inverno e nelle prime settimane della primavera, il Giura non è, come le Alpi, abbellito dal contrasto fra le nevi e la verdura; offre però quasi dappertutto magnifiche foreste d’abeti, che gli hanno valso, a quanto dicesi, il suo nome, sinonimo di «Bosco proibito»; sonovi pascoli altresì la cui erba folta inquadra di verde le acque dei laghetti allungati nel fondo delle valli; questi laghi però, poco profondi grazie alla forma del ripiegamento in cui si trovano, si continuano spesso a monte ed a valle in torbiere invadenti: parecchie espansioni d’acqua sono anzi completamente scomparse, bevute, per così dire, dagli sfagni ed altre piante che si rigonfiano d’umidità.
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