Là batteva, sui fianchi dello Chasseron, la grande corrente centrale del fiume di ghiacci; dall’una parte e dall’altra, verso nord e verso sud, i massi in viaggio hanno sostato a punti sempre più bassi del pendio giurese.(28)
Simili massi erratici si ritrovano non solo sulle montagne contro le quali urtavano i ghiacciai, ma anche sui versanti delle vallate alpine che contenevano i ghiacci in movimento; se ne vedono di enormi nella vallata della Limmat, in quella della Reuss, sulle rive dell’Aar. Non lungi da Interlaken è il masso erratico di Luegiboden, enorme blocco di granito, il cui volume fu calcolato 13,000 metri cubi, sebbene vi sia stata già aperta una cava, e ne sia stato spedito un frammento considerabile in America per servire al monumento di Washington. Sulla collina di Montet, presso Bex, al disopra della pianura colmata dal Rodano, una pietra detta «le bloc monstre» misura non meno di 15,000 metri cubi. Un gran numero di pietre di provenienza glaciale sono state pure depositate sulle rive del Lemano; fin nel porto di Ginevra una ve n’ha, grandissima, divenuta celebre sotto il nome di «Pierre-à-Niton,» e che probabilmente fu consacrata a Nettuno dai Romani oggi serve come punto di riferimento per le oscillazioni del lago e per la triangolazione della Svizzera intera. Ma che sono mai i grandi massi in confronto alle quantità prodigiose di ciottoli, di sabbie, di fanghi che furono trasportati dalle antiche correnti di ghiaccio, ed ai cumuli di detriti che all’epoca della fusione furono trascinati via dalle acque irruenti?
| |
Chasseron Limmat Reuss Aar Interlaken Luegiboden America Washington Montet Bex Rodano Lemano Ginevra Nettuno Romani Svizzera
|