In questo spazio immenso sono stati deposti materiali erratici provenienti sopratutto dalla cresta delle Alpi compresa fra il San Bernardo ed il Sempione.(35) Il ghiacciaio della Reuss, quello della Linth, andavano pure ad urtare contro le muraglie del Giura, ma solo nella sua estremità orientale, mentre i ghiacci usciti dalla vallata del Reno, in mezzo ai quali il gruppo del Säntis formava un’isola simile a quella delle Alpi friburghesi,(36) si distribuivano largamente sulla Germania meridionale. Sul versante italiano s’espandevano pure ghiacciai superbi, passando sopra i laghi od almeno colmandoli in parte. Il lago di Lugano presenta, come quello di Zurigo, il curioso spettacolo d’un bacino lacustre tagliato in due parti da una diga naturale di massi che i ghiacci hanno abbandonato ritirandosi e che si utilizzano ora col farvi passare strada comune e ferrovia.
VIn confronto ai vasti ghiacciai d’un tempo, la cui ricostituzione geologica ha dato adito a tante altre scoperte nella storia della terra, i ghiacciai attuali della Svizzera sembrano ben poca cosa. Essi non coprono più che cinque centesimi del territorio elvetico ed il loro spessore medio è certamente di molto inferiore a quello degli antichi campi di ghiaccio che facevano della Svizzera un’altra Groenlandia. Tuttavia, se le pioggie venissero a mancare improvvisamente e se i ghiacciai, sospesi al disopra dell’Europa come in un serbatoio aereo, si fondessero del tutto per alimentare regolarmente il corso dei fiumi che escono dalla Svizzera, tali masse d’acqua gelata, valutate d’una profondità media di 100 metri soltanto, basterebbero a fornire la portata normale delle acque per cinque anni.
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