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17. -- LAGO DI LOCARNO.
Ma, come è noto, la differenza che si produce nei ghiacciai fra le loro dimensioni d’inverno e le loro dimensioni d’estate è in generale debolissima proporzionatamente alla loro massa: sono principalmente le acque pluviali e quelle della fusione delle nevi che alimentano le correnti, sia indirettamente con le sorgenti, sia direttamente con le valanghe, i ruscelli, i torrenti superficiali. Il fiume della Svizzera più considerevole in ragione del suo bacino di scolo, il Ticino, è precisamente quello che mescola alle sue acque la minor quantità di ghiacci fusi; quantunque il nome della valle principale, Val Bedretto, sia sinonimo di «Val Ghiacciaio,» le correnti di ghiaccio che vi si versano, si fondono al sole prima di aver riempito vasti circhi. All’epoca delle grandi pioggie, il Ticino, che mena in media più di 100 metri cubi d’acqua al secondo prima d’entrare nel Lago Maggiore, ne ha portato talora una quantità quaranta e cinquanta volte maggiore; è allora un fiume di cui il Rodano, alla forca d’Arles, non rappresenta che la metà. La Verzasca è pure una grande riviera; all’uscire dall’aspra gola della quale consuma e leviga le rocce, si spande su un largo letto di ciottoli che spinge nel Lago Maggiore davanti alle sabbie del Ticino. Poi viene la potente Maggia, che in tempi ordinari è un fiume paragonabile all’Adour, e durante le piene diventa uguale al gran Rodano.(38) Così le alluvioni apportate dai tre corsi d’acqua guadagnano rapidamente di estensione sul lago.
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