Ritirandosi i ghiacciai non hanno lasciato agli affluenti del Ceresio che bacini di debole estensione; il volume annuo delle alluvioni, paragonato alla capacità del bacino, è poca cosa, e l’estensione delle acque non si restringe che lentamente. Grazie alla regolarità del suo regime ed alla sua posizione geografica nella vicinanza delle campagne lombarde, il lago di Lugano potrebbe esser facilmente trasformato in un gran serbatoio di irrigazione. Secondo il progetto dell’ingegnere Villoresi, una galleria avente circa 3 chilometri di lunghezza condurrebbe le acque sul versante del lago di Como, d’onde andrebbero ad irrorare le lande ancora incolte di Somma. La massa liquida da impiegare sarebbe dai 16 ai 32 metri cubi, a seconda delle stagioni.(39)
18. -- LAGO DI LUGANO.
Se il Ticino non riceve nel suo bacino che poca quantità di ghiaccio fuso, il Rodano al contrario è fra tutti i fiumi d’Europa quello la cui vallata superiore presenta la più grande superficie di ghiacciai: la metà dei ghiacciai della Svizzera versa nel Rodano il prodotto della propria fusione. È là che si trovano i frammenti più considerevoli dell’antico campo di ghiaccio che copriva le Alpi; la corrente di Aletsch e quelle che discendono dal Monte Rosa non hanno rivali. Il ghiacciaio del Rodano propriamente detto è per se stesso molto esteso: è altresì uno dei più belli, e sopratutto si ammira la parte terminale del suo corso dagli enormi crepacci divergenti. Non ha guari le sue sponde altro non erano che rocce e pascoli, ma l’ingegnere Gosset vi ha fatto piantare essenze d’origine scandinava, e la foresta cresce ora pur accanto ai ghiacci.
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