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Pur ridotto com’è dalle sue dimensioni primitive,(41) il Lemano resta ancora il lago più vasto dell’Europa occidentale: è pure uno dei più profondi, raggiungendo la parte più incavata del suo letto quasi il livello del mare; se ad un tratto cessasse dal ricevere affluenti e potesse continuare a versarsi nell’Oceano con una corrente della portata del Rodano, non impiegherebbe meno di dieci anni a vuotarsi. Come il mare esso ha le sue tempeste degne d’esser temute, le sue onde formidabili, le sue correnti di flutti, ma non vi si è ancora osservato il più piccolo cambiamento di livello che richiami il fenomeno delle maree. È alla superficie del Lemano che meglio si sono potute osservare, e definitivamente scoprire le leggi delle «seiches», di questi rigonfiamenti subitanei dell’acqua che hanno talvolta uno ed anche più di due metri di altezza. Le «seiches» sono « onde di compensazione» prodotte da una rottura dello stato d’equilibrio nella pressione atmosferica e succedentisi con regolarità nel serbatoio del lago.(42)
21. -- PROFILO DEL LAGO DI GINEVRA.
Il Lemano appartiene nello stesso tempo alla Svizzera delle Alpi ed a quella del Giura. Curvato graziosamente in forma di mezzaluna, si compone in realtà di due espansioni lacustri, quella dell’est che dominano i contrafforti alpini, quella dell’ovest sulla quale vanno a digradare gli ultimi pendii delle montagne giuresi; con la loro stessa direzione, questi due laghi riuniti indicano la zona dei monti dalla quale dipendono: la espansione orientale s’inflette verso nord-ovest, come gli altri laghi delle Alpi, mentre le rive parallele della espansione occidentale sono dirette da nord-est a sud-ovest, come quelle del lago di Neuchâtel e di tutti gli altri bacini lacustri della catena del Giura.
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