(49) I terreni acquitrinosi, che separano i bacini ed in mezzo ai quali sorgono colline boscose che furono una volta isole e penisole, portano ancora il nome di «Paese del Lago» o Seeland ed è con difficoltà che l’uomo, per mezzo dei canali di scolo e del drenaggio, perviene a conquistarli ed annetterli ai suoi domini agricoli. Del resto la poca altezza delle rive corrisponde a una debole profondità relativa dei bacini: mentre nella maggior parte i laghi della Svizzera sono cavità a sponde ripide, ma con letto quasi uniformemente orizzontale, i tre laghi della pianura hanno una gran parte delle loro rive composta di «fondi bianchi», così detti pel colore delle acque attraverso le quali la melma del letto s’intravede vagamente; in molti punti, i canneti occupano vaste estensioni sulle rive, a seconda delle stagioni la fanghiglia incerta della sponda appartiene ora alla campagna prosciugata, ora alla regione delle acque. Quanto al fondo del lago di Neuchâtel, anzichè essere una superficie unita, presenta una catena di colline parallela ai baluardi del Giura, continuata a nord-est da due isole, il Jolimont, completamente emerso, e la collina di San Pietro, ancora circondata dalle acque del lago di Bienne. Un istmo di bassifondi e di canneti congiunge la base del Jolimont a quella di San Pietro. Nel piccolo lago di Morat, il fondo si sol-leva pure in una leggera schiena, parallela all’asse d’increspamento del Giura.
24. -- LAGHI DI BRIENZ E DI THUN.
I tre mari giuresi si sono notevolmente impiccoliti nel periodo storico, sia per le alluvioni che i torrenti portano giù dalle montagne, sia per l’accrescersi della torba sulle loro rive.
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