Alcune torbiere, una volta situate nella zona d’inondazione della Broye, presso il lago di Morat, sono già state trasformate in terreni agricoli; nuove case di campagna s’elevano qua e là, ed il villaggio di Witzwyl è sorto in mezzo alla pianura, dove fu già una desolata palude. Scavando presso il piccolo borgo di Hageneck l’enorme trincea profonda 100 metri, attraverso la quale l’Aar versa adesso le sue acque nel lago di Bienne, si è scoperto un tunnel romano lungo 850 metri, del quale le frane avevano obliterato da secoli l’entrata e l’uscita.
La temuta corrente dell’Aar, divenuta affluente del lago di Bienne, che ne regola il corso inferiore, è poi regolata nella sua parte superiore dai due laghi gemelli di Brienz e di Thun o Thoune. Questi due bacini ne costituivano in altri tempi uno solo in forma di mezzaluna; ma è precisamente nel mezzo della curva che sbocca la vallata delle Lutschinen, portando le acque e le pietre del gran gruppo dell’Oberland. All’epoca in cui i fanghi glaciali discendevano in masse enormi, lo sbocco della vallata si trovò bloccato dai detriti, ed il lago si divise in due bacini, che, da allora in poi le alluvioni restringono incessantemente.(52) A monte, l’Aar incanalato, fiume già copioso, porta nel lago di Brienz i fanghi che ha ricevuto dalle montagne del proprio bacino, segnatamente dal ghiacciaio dell’Unteraar, e che sono discesi con esso nella superba cascata della Handeck; a valle, lo stesso lago di Brienz riceve la Lutschine, alimentata dai vasti ghiacciai dell’Oberland, sopratutto da quelli di Grindelwald.
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