Divenuto fiume imponente dopo la riunione dei suoi due rami principali, il Reno passa a piè delle frane della Calanda, poi riceve diversi torrenti considerevoli, la Plessur, la Landquart di Davos, la Tamina, celebre per la sua fessura di rocce dalle pareti inclinate donde scaturiscono le sorgenti di Pfeffers. Già il Reno corre in una larga pianura alluvionale, ma il suo bacino d’interrimento propriamente detto non comincia che a valle del piano di Sargans, ove s’apre l’antica vallata renana ora occupata dal Wallensee, dalla Lint, dal lago di Zurigo e dalla Limmat.
Questo bacino di interrimento, più vasto che quello del Rodano fra S. Maurizio e Villeneuve, misura non meno di 300 chilometri quadrati, e s’accresce continuamente per le penisole di detriti che il fiume depone nel lago di Costanza; frammenti di colline, che le acque non hanno ancora avuto tempo di radere completamente, si mostrano qua e là in mezzo alla pianura alluvionale. Questo fiume, di cui una riva appartiene politicamente alla Svizzera, mentre l’altra è territorio di Liechtenstein e dell’Austria, straripa frequentemente, ed il mantenimento delle dighe, la «correzione» del letto, il prosciugamento delle terre inondate, esigono un lavoro costante, che spesso si è dovuto ricominciare, quando i rialzi laterali hanno ceduto alla pressione della corrente ed un letto nuovo si è scavato nelle campagne: in molte parti della vallata, il livello medio del Reno è da 2 a 3 metri più alto delle terre della riva.(61) Costruendo il ponte di Buchs, presso Vaduz, è stata ritrovata una diga di pietra a 5 metri sotto lo strato superficiale dei depositi fluviali: così si elevano gradatamente i terreni della vallata.
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