Più in alto ancora, a 2,472 metri, l’ospizio del Gran San Bernardo è aperto tutto l’anno ai viaggiatori che attraversano il valico. Finalmente parecchie capanne sono state costruite nelle anfrattuosità delle rocce al disopra del limite delle nevi perpetue: sono i refugi eretti per cura delle Società degli alpinisti. La capanna più elevata è una di quelle del Monte Cervino (3,900 metri.)
È noto che l’influenza del clima agisce potentemente sugli abitanti delle valli alte. Generalmente parlando, i montanari hanno il torso più forte, il piede più solido degli abitanti della pianura: grazie alla purezza ed alla leggerezza dell’aria che respirano, sono meno esposti a diverse malattie, segnatamente alla tremenda tisi, malattia che mena tanta strage nell’Europa occidentale; a tal riguardo l’esperienza è fatta, ed ogni anno, centinaia di tisici vanno con successo a passare il loro inverno in mezzo alla neve ed ai ghiacci, nei villaggi della valle grigiona di Davos, a 1,550 metri d’altezza.(69) Al contrario, le pneumonie e le pleurisie crescono in proporzione all’altezza; queste malattie si sviluppano fra le popolazioni delle montagne sotto una forma contagiosa e delle più terribili; si dà ad esse allora nella Svizzera tedesca il nome di Alpenstich (colpo delle Alpi). L’asma, le scrofole, i reumatismi sono pure a temersi nelle valli alte più che in pianura.(70) Finalmente, i bassifondi umidi, troppo poco rischiarati dal sole, sopratutto quelli in cui le acque passano su terreni magnesiferi, hanno fra i loro abitanti una forte proporzione di gozzuti e di cretini, che la pulizia ed il benessere tendono d’altra parte a far diminuire d’anno in anno.
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