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      Così all’appressarsi dell’inverno bisogna fuggire da quelle altezze pericolose e discendere nuovamente alle stalle della pianura.
      Molto prima dell’altezza alla quale si veggono ancora muschi ed altre piante, le specie animali sono scomparse dalle montagne della Svizzera. Nella regione delle nevi perpetue, vale a dire a più di 2,800 metri, non si azzarda che una trentina di specie, insetti o aracnidi; dai 3,000 ai 3,300 metri, non restano più che ragni. Si è incontrato bensì un campagnolo (arvicola nivalis) a quasi 4,000 metri; ma non si sa ancora se questo piccolo animale, che si scava gallerie sotto la neve, abiti quelle altezze in modo permanente, o se vi faccia solo visite durante l’estate.(74) Come i quadrupedi e tutti gli altri animali, così anche i pesci dei laghi alpini decrescono con la temperatura dei monti. Al disopra dei 2,100 metri, se ne trovano ben pochi nei piccoli laghi che gelano a lungo.
      Nel periodo storico molte piante sono scomparse davanti alla coltura, sopratutto le specie di landa, di lago e di palude; nello stesso modo parecchi animali delle foreste e delle montagne sono stati sterminati dai cacciatori. Il bisonte, il castoro, ancora numerosi nel medio evo, hanno cessato d’esistere. Non si vedono più daini in Svizzera da un secolo, nè cervi da sessant’anni; il capriuolo ed il cinghiale hanno cessato forse essi pure di far parte della fauna elvetica; così pure senza dubbio la tartaruga, sebbene si pretenda di averla veduta ancora recentemente. C’è qualche stambecco e ci sono gatti selvatici, ma in assai piccolo numero.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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