(76) Da gran tempo, il volo degli uccelli indicò all’uomo il punto preciso delle montagne in cui doveva un giorno traforare il sistema delle Alpi centrali.
      VIILe pianure dell’Elvezia erano popolate già molti secoli prima che cominciasse la loro storia. Anzi le età che scorsero fra i due periodi glaciali avevano veduto l’uomo stabilire i suoi accampamenti nelle vallate delle Alpi. Sul versante italiano, a Vizzicone, gli strati morenici appartenenti a diverse epoche sono separati da un filone di lignite, in cui è stata trovata una stuoja di giunchi intrecciati. Così pure alcuni rami di abete tagliati, scoperti presso l’estremità orientale del lago di Zurigo, in uno strato del periodo interglaciale, hanno indotto il Rütimeyer ad ammettere che l’uomo viveva in quell’epoca: tali rami servivano senza dubbio a fare palafitte o canestri.(77) Quando i Romani cominciarono a conoscere il paese, parecchi periodi successivi di civiltà erano scorsi senza lasciare ricordi scritti, ed era serbato al nostro secolo scoprirne le tracce nelle grotte, sotto le acque dei laghi ed i muschi delle torbiere. I primi resti dell’uomo elvetico ed i suoi primi utensili sono stati trovati nelle caverne. A Veyrier, presso il Monte Salève, i signori Gosse e Thioly hanno raccolto ossa ed utensili di corno di renna, che raccontano il genere di vita dei trogloditi.(78) A Thayngen, non lontano da Sciaffusa, altre grotte, che servivano d’abitazioni umane all’epoca della renna, sono state esplorate e se ne sono estratti veri tesori, fra cui un osso sul quale un grande artista delle età lontane ha impresso la forma d’una renna;(79) dei mammiferi che vivevano allora non restano più in Svizzera che tre specie, il gatto selvatico, il lupo ed il cervo.