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      Dopo l’epoca delle grandi migrazioni armate, non ci sono stati cambiamenti notevoli nelle popolazioni elvetiche; soltanto esse si sono leggermente spostate in seguito alla coltivazione spinta nelle valli alte e sui monti. I discendenti degli antichi Rezii, che abitavano un tempo le pianure inferiori, pare che siano stati ricacciati gradatamente verso le montagne dai conquistatori Alemanni e Franchi. Dicesi che i campi d’Uri, sulle rive della Reuss del San Gottardo, non siano stati dissodati dai Germani che nel corso dell’ottavo secolo. Alcuni rialzi del Giura rimasero anche più a lungo deserti: i servi dei conventi non cominciarono a stabilirsi che verso la fine del decimo secolo in quelle regioni di cupe foreste o «Noires-Joux.» Più tardi, nel tredicesimo e quattordicesimo secolo, dei «franchi habergeants», in gran parte ginevrini o «genovaisans», andarono a cercare una libertà relativa negli «abergements» delle montagne: per ricompensarli dei loro lavori di dissodamento, i signori li esoneravano dalle principali taglie e servitù, come dalla pena del bastone.(95)
      Secondo le leggende del medio evo, un altro elemento etnico s’è mescolato a quelli che formano il grosso della nazione svizzera. In molte regioni del Vallese, certe costruzioni sono attribuite ai Saraceni, e si dice che questi invasori, discendenti essi stessi da Arabi e da Berberi, hanno lasciato tracce visibili nell’aspetto delle popolazioni di qualche valle alta. È certo che nel secolo decimo, dal 939 al 960, i Musulmani fecero frequenti incursioni nella Svizzera, fino a San Gallo ed al lago di Costanza; per ricattare i viaggiatori, essi occuparono il colle di Giove Pennino o del Gran San Bernardo e gli altri passi che menano dalla Svizzera nell’Italia; sposarono anche le donne del paese e si diedero all’agricoltura;(96) ma essi furono troppo poco numerosi perchè la loro influenza etnologica sia stata considerevole, e si dubita anche se i nomi pretesi arabi di parecchie montagne appartenenti al gruppo del Monte Rosa, Almagel, Allalin, Mischabel, non debbano piuttosto esser spiegati col dialetto italiano.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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