La nuova costituzione, respinta nel 1872, fu modificata nel senso di un più temperato svolgimento dello Stato federale ed approvata nel 1874. La nuova costituzione non mutò l’organismo federale, ma ne estese in modo considerevole l’azione; guarentì meglio l’uguaglianza dei cittadini e le loro libertà; diede al popolo la facoltà di poter chiedere che le leggi siano sottoposte al suo voto e procurò di accrescere le entrate federali per provvedere ai nuovi bisogni.
      Alcuni Cantoni mantennero ancora le loro istituzioni primitive. Così ad Uri, a Glarona e nei quattro mezzi cantoni di Unterwald e di Appenzell il popolo nomina le autorità esecutive, ma provvede da sè, direttamente, alla legislazione ed al controllo, riunendosi nelle landsgemeinde, che ci danno l’idea dell’antico governo d’Atene.(161) In altri Cantoni dove la vastità dello Stato, la vita più attiva del popolo o le maggiori disuguaglianze non consentono il governo diretto, si affermarono nuovi diritti del popolo: il veto con cui, su domanda di un determinato numero di cittadini, la maggioranza può arrestare una legge deliberata dallo Camere; il referendum per il quale le leggi stesse non diventano esecutive se non sono riferite al popolo e da esso deliberate; il diritto d’iniziativa, o come dire un diritto di petizione esercitato per grandi masse e coll’obbligo delle Camere di tener conto delle proposte fatte. Negli altri Cantoni la democrazia è invece schiettamente rappresentativa.
      Le istituzioni politiche della Svizzera presentano, adunque, una varietà grande come il suo suolo, ed in questa moltiplicità loro e nell’antichità delle esperienze è un alto interesse.