Fu iniziata nel 1820; ma tra Airolo e Göschenen la aprirono solo dieci anni dopo, coll’aiuto di Lucerna e della Confederazione. L’opera degli ingegneri C.E. Muller, Colombara, Pocobelli, Meschini, per l’epoca, è meravigliosa, ed a percorrersi davvero incantevole.
Nel medio evo si organizzò a più riprese un servizio postale attraverso il Gottardo; ma solo nel 1693 incominciò a funzionare regolarmente. La posta italiana partiva da Zurigo a cavallo la sera del mercordi e del sabato, ed arrivava a Milano la domenica ed il mercoledì mattina. Poco dopo si organizzò anche un servizio per viaggiatori, e si impiegavano cinque o sei giorni da Zurigo a Bellinzona; nel 1830 vi furono buone vetture postali, e dopo il 1848 le diligenze federali, che facevano il tragitto in 30 ore. Adesso bastano otto.
Nella Svizzera si pensò molto presto a costruire ferrovie tra-verso le Alpi. La prima società formatasi nel 1836, per collegare Basilea a Zurigo, accennò alla possibilità di continuare la linea nei Grigioni e di là in Italia. L’8 agosto 1846, innanzi che si aprisse il primo tronco di ferrovie nella Svizzera, il colonnello La Nicca domandava al Governo dei Grigioni facoltà di costruire un passaggio alpino. Si fermò dapprima l’attenzione sul Lucomagno, grazie alla non grande altezza del valico, a 1917 metri, ed alle sue miti pendenze, e nel 1846 La Nicca ottenne la concessione, dai Governi dei Cantoni interessati, di collegare il lago di Costanza al lago Maggiore.
La costituzione del 1848 consentì di fare una legge federale sulle espropriazioni, e così l’industria ferroviaria ebbe un grande sviluppo, tanto più, che, dopo lunghe e violenti discussioni, si deliberò di non impacciare con ingerenze ufficiali l’iniziativa privata.
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