La catena del nord che si stacca dagli Alti Tauern immediatamente ad est del gruppo dell’Ankogel è la più alta, ma non ha ghiacciai, ed è molto se qualche cima raggiunge qua e là la zona delle nevi perpetue; i colli a larghe aperture discendono sino alla regione delle foreste; i monti non sorprendono più con forme grandiose, dirupi a picco, ghiacci inaccessibili; ma piacciono pei loro valloni attraenti, pei boschetti, pei pascoli; nella primavera però gittano in valanghe il loro manto invernale. La catena del mezzogiorno, che si sviluppa fra la Mur e la Drava sotto il nome di Alpi Stiriane, è ancora più bassa di quella del nord, e d’altra parte meglio riscaldata dal sole; così non una delle sue vette si eleva alla regione delle nevi. Tagliata in numerosi frammenti da larghe brecce, offre in più punti l’aspetto d’una semplice catena di colline, ed anche a nord di Graz è completamente interrotta dalle acque della Mur che si aprono una strada verso il sud per unirsi alla Drava. Al di là di quel taglio, le Alpi Stiriane, ripiegandosi gradatamente a nord-est, vanno a formare le montagne del Semmering, diventate famigliari per la strada ferrata che le attraversa, poi s’abbassano a poco a poco fra la valle della Leitha e la pianura lacustre di Neusiedl e vanno a morire in Ungheria, sulla riva destra del Danubio. L’umile catena di coste, che si scorge a sud di Presburgo, ed incontro alla quale si spingono i Piccoli Carpazi, in modo da non lasciare al Danubio che una stretta porta, è l’ultimo rigonfiamento del gran baluardo centrale delle Alpi.
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