I monti calcari di questa regione che, sopra uno spazio di 160 chilometri, si prolungano in forma di penisola fra le pianure della Baviera e la profonda valle dell’Inn, sono notevoli per la pittoresca arditezza delle loro forme e per le loro masse isolate, il Wetterstein, il Solstein, il Karwendel. Dai valichi che attraversano la catena e somigliano in molti punti a vere chiuse (klausen) come quelle del Giura, si scorgono le fiere montagne, che mostrano qua e là nei loro solchi campi di ghiaccio, e profilano nel cielo le rupi bizzarramente frastagliate. In generale queste Alpi hanno i pendii assai dolcemente inclinati a nord verso le campagne della Baviera, mentre terminano dirupate a sud dalla parte dell’Inn. Una delle pareti nelle quali il Solstein è tagliato bruscamente, è la famosa Martinswand, presso la quale l’imperatore Massimiliano I, l’ardito avventuriero, si credè un giorno esposto al pericolo di morire di fame in un’anfrattuosità della roccia. Oggi sarebbe lieve impresa per gli alpinisti superare il passo ove credè di perire Massimiliano.(22)
     
     
      IL DACHSTEIN ED IL LAGO DI GOSAUDisegno di Fr. Schrader, da una fotografia dei signori Baldi e Würthle.
     
      Ad ovest dell’ Inn ricominciano altre Alpi, quelle di Salisburgo, che sono alla loro volta squarciate dalle due correnti della Saal e della Salza, tributarie dell’Inn, e si dividono in gruppi numerosi, quasi perfettamente isolati. Nel loro insieme questi gruppi si distinguono pei bruschi pendii meridionali rivolti verso i Tauern, e per la relativa dolcezza dei declivi settentrionali degradanti verso le pianure del Danubio.