I loro ghiacciai, noti sotto il nome di ferner nell’Oetzthal, di keese nelle Alpi orientali e di vedrette in quelle che discendono verso l’Italia, coprono complessivamente uno spazio di più che mille chilometri quadrati; tuttavia lo strato annuo di nevischio donde si espandono i fiumi di ghiaccio nel Tirolo e nella Carinzia è meno alto che nella Svizzera, e però i ghiacciai non possono raggiungere le grandi dimensioni delle masse glaciali del Monte Rosa e dell’Oberland. Il più vasto ghiacciaio dell’Austria, come abbiamo veduto, non arriva ai 12 chilometri di lunghezza, nemmeno la metà di quello d’Aletsch; ma le striature e le morene delle valli inferiori, ed alcune pianure che orlano la montagna, provano che durante l’epoca glaciale i grandi fiumi d’acqua cristallizzata, versati dai monti di queste Alpi, s’espandevano lontano nelle campagne sottoposte; il ghiacciaio principale dell’Oetzthal aveva una lunghezza non minore di 90 chilometri,(26) e gli altri ghiacciai dell’Inn, della Salza, della Drava, della Mur avevano lunghezze corrispondenti. Innsbruck, Salisburgo e molte altre città delle Alpi austriache sono costruite sopra un terreno che in altri tempi era coperto di ghiacci.(27)
Si è constatato che nel periodo attuale i ghiacciai del Tirolo hanno lunghe alternative di avanzamenti e di retrocessioni. Alla fine del secolo scorso ed in principio del presente, i fiumi gelati si rigonfiavano e crescevano in modo continuo; numerosi pascoli erano stati ricoperti dai ghiacci; alcuni valichi ed alcuni sentieri, per cui passavano le vacche, erano stati ostruiti.
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